Cava dei Tirreni e l’antica nuceria
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Cava dei Tirreni e l’antica nuceria
Ripartita in circa 30 villaggi, che le conferiscono la caratteristica di “città stellare”, grazie alla sua particolare collocazione, Cava dei Tirreni funge da vera e propria cerniera tra l’area geografica dell’Agro Nocerino Sarnese e quella della Costa Divina di Amalfi. Il centro storico è caratterizzato dal Santuario di San Francesco e Sant’Antonio, che ospita il celebre presepe monumentale, con pezzi del ‘700 e dell’800, oltre a due Chiese, una superiore ed una inferiore, la Cripta centrale, originariamente luogo di sepoltura dei frati, e la cinquecentesca Sacrestia, ma soprattutto del Borgo Scacciaventi, i cui portici, con archi e soffitti tutti diversi tra loro ed unici in Italia Meridionale, sorsero a partire dalla prima metà del XIV secolo insieme alle tante botteghe che avevano la necessità di proteggere le merci dalle intemperie. Proseguiremo per l’Abbazia della SS. Trinità, consacrata nel 1092 da Papa Urbano II e completamente ricostruita nel sec. XVIII. Della basilica primitiva restano l’ambone cosmatesco e la Cappella dei SS. Padri; il chiostro romanico (XIII sec.) con sarcofagi di epoca romana; la sala museale nel quale sono esposti quadri, sculture, sarcofagi, corali miniati e arredi sacri; la collezione numismatica completa ed ordinata delle zecche longobarde e normanne di Salerno. Di inestimabile valore i codici miniati e l’archivio, con circa 15.000 pergamene dall’VIII al XIX sec. oltre ad una biblioteca che custodisce più di 50.000 volumi con preziosi manoscritti e incunaboli di edizioni cinquecentine. A pochi passi il Corpo di Cava, la frazione più antica della città, ed il Monte Fonistra, bordo orientale dell’Alta Via dei Monti Lattari. Raggiungeremo infine l’antica Nuceria Alfaterna, un tempo capitale di quella federazione della Campania meridionale di cui facevano parte, come città Minori, Pompei, Stabia, Sorrento ed Ercolano, che, nell’Ottocento, si frazionerà in tanti comuni, quali Nocera Inferiore e Nocera Superiore, Pagani, Sant'Egidio del Monte Albino e Corbara, ognuno dei quali conserva tracce e testimonianze di un glorioso passato.